Riccione tra fotografia e letteratura
“Arrivai a Riccione. Oltrepassai il ponte sul canale del porto e deviai a sinistra. Mi immisi nel traffico lento del lungomare. Grandi fari illuminavano il retro degli stabilimenti balneari. La sequenza ordinata delle cabine , dipinte a blocchi con tonalità pastello, aveva in sé qualcosa di metafisico e infantile nello stesso tempo: come si trattasse di un paesaggio costruito per i giochi dei bambini, le casette, i tettucci, i lettini, gli oblò, le finestrelle, le tinte tenui, il rosa confetto, il verdolino, il celestino, l’arancio, il grigio azzurro, il giallo limone, il viola pallido e altri colori di balocchi e zuccheri filati e frutte candite, oppure di un assemblaggio ordinato di altri materiali per altri uomini e in questo caso il colpo d’occhio mi sembrò il ponte di un gigantesco transatlantico arenato sulla sabbia…”
(Rimini – Pier Vittorio Tondelli)
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