Non credo di potermi definire una fotografa ma piuttosto una persona a cui piace catturare immagini e momenti, sempre con la macchina fotografica a portata di mano.
Fotografare per me oltre che essere un piacere, è un bisogno di immortalare luoghi, momenti, situzioni, colori, immagini in qualsiasi parte essi siano.
Credo che per trasmettere qualche cosa a chi poi guarderà le tue fotografie bisogna sentire un qualcosa dentro, un’emozione, mentre stai scattando quella foto. Io non riesco a fotografare ciò che non mi interessa, ciò che non mi piace o un luogo che non mi appartiene. Sento il bisogno di essere dentro al luogo in quel preciso momento. Ecco perchè le fotografie che costituiscono il mio lavoro principe e in continuo divenire sono foto fatte lungo la Riviera Adriatica. Quelli sono i luoghi della mia infanzia e non solo. E’ lì che vado quando mi voglio “rifugiare” nel mio mondo e stare bene.
Nelle mie foto c’è una continua ricerca di supporti su cui stampare e uno studio da dove traggo ispirazione.
Il supporto, dopo svariate prove e ricerche, arrivo alla conclusione che ciò che rende l’effetto che io voglio arrivare ad avere è la carta cotone da acquerello, che come supporto fotografico non è molto usato, anzi direi che posso affermare che siamo in pochi ad utilizzare questa tecnica.
E per quanto riguardo lo studio, ovviamente nell’ampio progetto “Rimini Rimini” si nota la mia ricerca ispirata al Maestro reggiano Luigi Ghirri.
Ma non solo, nei miei scatti c’è anche un continuo rimando al mondo onirico del cinema felliniano e un rimando letterario a diversi scritti, come “Cabine Cabine!” o “Rimini” dello scrittore, anch’egli reggiano, Piervittorio Tondelli.